Siamo abituati a vedere i castelli come costruzioni fisiche simbolo di conquista e di potere. In realtà i castelli sono anche luoghi di dolore con le loro segrete in cui i carcerati, rinchiusi e torturati, affidavano i loro sogni di libertà, i loro castelli in aria, a messaggi graffiati con rabbia sulle pareti che li imprigionavano, così come succede ancora oggi nei centri di accoglienza, nelle galere, nei campi di prigionia.